mercoledì 24 luglio 2013

Il mostro siamo noi…. I praticanti di arti marziali

E il mostro siamo noi….  I praticanti di arti marziali e sport da combattimento nella sua ultima versione: le MMA. Devo dire che onestamente certi personaggi legati alla MMA, fanno onestamente rabbrividire noi appassionati per primi, per atteggiamenti, tatuaggi imbarazzanti e gestualità. Ma non è cosi in tutti gli sport? Forse che nel calcio non ci siamo abituati a vedere saluti del ventennio, testate in campo, motorini lanciati sul pubblico e aggressioni verbali? Questo non giustifica, ma inquadra il fenomeno sportivo nella natura umana che a volte tende alla devianza. Ciò detto, torniamo all’oggetto dell’ultimo articolo che demonizza le ultime arrivate nella comune casa marziale: le MMA. Il quadro dell’articolo è come sempre devastante, il tono catastrofico. Insomma il cronista ci ammannisce la sua verità in cui gli MMA fighters sono divisi tra combattimenti clandestini o i super show dell’UFC. Insomma i pezzenti da suburra o le superstars criminali. Come al solito la normalità non fa notizia. Si dimentica tutti quei praticanti che sudano sui tatami divertendosi in prese, leve articolari, proiezioni, strangolamenti (oddio, l’ho detto: “strangolamenti”, che però battendo la mano per terra in segno di resa viene subito interrotto). E poi in piedi ancora per riprendere l’allenamento invece con le tecniche di calcio e pugno. Si dimentica le donne che imparano la vera difesa personale, o i bambini che con le arti marziali socializzano e imparano a trattare con i “bulli”! Insomma il combattimento globale ci insegna la miglior difesa personale al mondo. Ora tutto questo sforzarsi in palestra diventa, con un articolo, brutale e violento. D’altronde la notizia per essere lanciata sulle pagine nazionali di un quotidiano importante come Repubblica necessita di elementi brutali. Ricordo nel passato (anni 90) un bellissimo pezzo di Antonio Di Pollina dal titolo “Aiuto, arriva il kickboxing!”. Con Di Pollina parlammo e da persona intelligente riscrisse un articolo che sostanzialmente ripeteva le sue tesi ma si diceva stupito in positivo dal garbo delle mie parole e dagli argomenti che portavo per spiegare che i kickboxers sono sportivi e non hooligans. Ora però sono un po’ stanco. Chiamerò il giornalista e argomenterò, con educazione come mi è solito fare, per difendere le nostre ragioni. Le MMA NON SONO combattimenti clandestini o super show. Sarebbe come dire che le corse automobilistiche sono o clandestine o la Formula 1. Io chiamerò il giornalista, certo è che se per una volta la “maggioranza silenziosa marziale” non fosse più tale e scrivesse a Repubblica non farebbe certo male… Comunque vi farò sapere…

                                                                                                                (Carlo Di  Blasi)

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